L’Ansia è forse la parola più usata tra quelle del lessico “psico”

Usiamo tutti questo termine anche nel linguaggio comune, ma in termini clinici parliamo di ansia quando vogliamo indicare una modalità di percezione e reazione alla realtà connotata da intensa preoccupazione e vissuti di allarme.

Diventa un vero disturbo quando diventa persistente (il DSM V dà indicazione di 6 mesi per poterne fare diagnosi).

Le persone che soffrono d’ansia hanno pensieri negativi o addirittura catastrofici ed il loro stile di pensiero può portare a somatizzazioni, disturbi del sonno, difficoltà a concentrarsi, tensione muscolare, ecc…

Possiamo invece definire una Fobia come una intensa paura che ha una dimensione spropositata.

Sono tantissime le fobie; come direbbe Oscar Wilde “non esistono limiti alla nostra fantasia, così non esistono limiti alla nostra capacità di inventarci paure”.

Si può trarre spunto da ogni cosa per costruire una fobia (animali, volare, guidare, vari oggetti e situazioni).

Un disturbo particolare, sempre appartenente a quest’area, è il Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS). Si verifica quando capita che, dopo una esperienza traumatica (un incidente, una catastrofe naturale, una aggressione, una violenza..) la persona possa sviluppare questo disturbo che la costringe a sentirsi come immersa in ciò che ha devastato la sua esistenza. La persona resta bloccata nel passato ed è immersa nei ricordi, sempre vividi come se si trattasse di qualcosa che non è mai finito.

Rivede immagini, risente suoni ed odori e prova dolore, rabbia e tanta paura.

In merito a questo argomento vi consiglio la lettura dei seguenti testi:

Cagnoni F., Milanese R. (2009), Cambiare il passato. Superare i traumi con la terapia strategica, Ponte alle Grazie, Milano.
Meringolo P., Chiodini M., Nardone G. (2016), Che le lacrime diventino perle, Ponte alle Grazie, Milano.